sabato 7 febbraio 2009

Su Eluana è scontro istituzionale tra governo e Quirinale


Sulla vicenda di Eluana si sta verificando uno scontro istitituzionale tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Ieri il governo ha emanato un decreto - ignorando la contrarieta' espressa in una lettera al premier dal capo dello Stato - per fermare i medici che ieri hanno iniziato a sospendere l'alimentazione alla ragazza in coma. Napolitano "rammaricato" non ha controfirmato, invocando il rispetto della Costituzione, mentre Berlusconi si e' spinto fino a promettere un ritorno al popolo ed al voto per chiedere "il cambiamento della Costituzione e del governo".
In serata, il governo ha approvato un disegno di legge con lo stesso testo del decreto rifiutato dal Quirinale. Napolitano ha autorizzato la sua presentazione alle Camere.

Questo articolo da http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=105322 evidenzia bene come lo "strappo" voluto dal Presidente del Consiglio e da alcuni ministri "cattolici" per mero calcolo elettorale, possa rivelarsi un altro boomerang, intanto sondaggi alla mano, da cui il Cavaliere non si separa mai, sembrerebbe che la gente sia più propensa alla pietà per lo stato di Eluana Englaro da 17 anni, che indignata per il distacco graduale dalla macchina che l'alimenta, con la conseguente morte, tale azione viene vista piuttosto come un gesto di pietà.
La domanda è se il Presidente della Repubblica verrà sottoposto ad altre pressioni o sia finita qui, lo stop a Palazzo Chigi segna anche uno scontro istituzionale che potrebbe portare a conseguenze pericolose, come modifiche di legge al ruolo istituzionale del Capo dello Stato, per ripicca al niet sul decreto, modifiche che a mio parere sono un golpe istituzionale. I cittadini non vengono assolutamente interpellati su ciò che vogliono (anche se Berlusconi afferma il contrario in una delle sue ennesime boutade), chiedere a loro di votare cambiamenti enormi e al momento non certo necessari se non al Presidente del Consiglio, li costringerebbe all'ennesimo appuntamento elettorale, con una campagna di opinione governativa tesa alla distorsione delle reali ragioni di questi cambiamenti verso uno Stato di Regime, in cui un solo uomo alla fine deciderebbe e comanderebbe, configurandosi come un novello "Mussolini" che sceglie di cambiare le regole istituzionali quando non gli piacciono, sostituendole con altre, c'è da stare attenti e vigili sperando che sia l'ennesima "sparata" e non qualcosa di molto più serio e pericoloso per cui il caso Eluana era solo un pretesto.

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