venerdì 27 febbraio 2009



Puntuale torna il dibattito sul nucleare. Dato che sono ambientalistadi lungo corso e mi interesso dell'argomento, darò qui il mio modestoparere, citando solo fatti a mio parere incontrovertibili, dettati da buonsenso.
In Italia si dice che tornando all'atomo si affrancherebbe il paesedalla dipendenza energetica da petrolio: va detto che per generareuna tale quantità di energia che renda superfluò il petrolio,occorrerebbero circa una ventina di centrali nucleari o più, unaper ogni regione, quindi 24, da costruire in un sito geologicamentesicuro e stabile in un paese notoriamente soggetto a fenomenisismici frequenti e rilevanti, e questo è un fatto.
La costruzione di una centrale nucleare viene sempre spacciatacome conveniente dai sostenitori: l'energia prodotta costerebbemeno di quella generata da altre fonti, ma ciò è vero solo se siconteggia nella creazione di energia solo i costi del processo dicreazione tramite il reattore, se invece si aggiungono i costistratosferici di costruzione (miliardi di euro risultano solo per lanuovissima centrale di 3° generazione in costruzione in Finlandia)e quelli per le misure di sicurezza, l'atomo non è redditizzio,neanche per il privato che perciò si rivolge allo Stato, come inFrancia, la cui filiera nucleare civile è poi strettamente legata a quella militare che supplisce con denaro e strutture allosmaltimento delle scorie, pericolosissime, e alla gestione degliimpianti, altro fatto incontrovertibile.
Per concludere in Italia si parla di rischi minori derivanti dalle nuovecentrali nucleari, ma quelle di seconda generazione che verrebberoinstallate non sono poi così sicure (50% di danno o incidenti più omeno gravi come fuga di radiazioni o contaminazione di acqua earia), inoltre necessitano di tempo per essere costruite, nelmigliore dei casi 10 anni prima dell'attivazione, i costi poi sarebberocoperti dallo Stato, quindi dalla tassazione sulla collettività,necessitano poi di enormi quantità d'acqua per il raffreddamento,in un paese in perenne crisi idrica, l'acqua di mare non può essereutilizzata perche appunto salata. L'uranio necessario per lafunzione di qualsiasi centrale intanto si sta esaurendo, si calcolache nel 2040 sarà terminato, quindi avremmo uranio nel miglioredei casi per il funzionamneto di centrali nucleari durante unaventina d'anni, passati questi si presenterebbe il problema dello smaltimento delle scorie... In Italia vi è un depositomal tenuto e costoso, che presenta già problemi di stoccaggio etenuta, con riversamento di acqua radioattiva nell'intercapedinedi protezione, e questo è un fatto.I nostri attuali governanti parlano di Centrali nuclari come sefossero acqua fresca, ma dimenticano di non saperne poiassolutamente nulla, per contro dimenticano i 250 giorni diinsolazione di cui dispone il nostro paese, come del vento e del moto ondoso (l'Italia è circondata dal mare...) chepotrebbero tranquillamente supplire al bisogno energetico,con centrali eoliche, pannelli fotovoltaici ecc, le sparate dellapolitica insomma evidenziano un evidente pressione lobbisticache come l'inceneritore di Acerra porterà a realizzare per il privato opere costose e "inutili" tramite soldi della collettività,che poi neanche saranno terminate o attivate tra dieci anni,ma avranno permesso di soddisfare un pò di commesse per gli industrialotti del nostro paese, utili a rimpinguare le lorotasche...e a svuotare un pò di più le nostre: questi nonsono altro che fatti.

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